Un pò per i legami coloniali fra Roma e Tripoli, un pò per “volonta” dei nostri governi di mantenere buoni rapporti, molto per la necessità di farlo, la Libia è da sempre stato un riferimento importante per le imprese che hanno voluto approcciare, anche solo timidamente, rapporti esteri. Oggi molte le imprese italiane presenti in Libia e non solo colossi che gestiscono gli approvvigionamenti di petrolio e gas ( la libia garantisce il 40% di tali approvigioamenti all’Italia) ma anche piccole e medie imprese.
Il caos in cui versa la Libia non è certo una sorpresa, ma era idea o speranza di molti che la suddivisione storica fra Tripolitania, Cirenaica e Fezzan potesse lasciare alcune aree relativamente tranquille, oggi anche questi confini sono stati abbattuti ed ogni città del paese pare essere in mano a fazioni diverse il tutto ulteriore elemento di preoccupazione per le imprese italiane presenti.
Sul sito della camera di commercio italolibica fra i vari comunicati anche il seguente che riporto fedelmente:
“Roma, 17 giugno 2014. Il presidente della Camera di commercio italo-libica GianFranco
Damiano, accompagnato dal Presidente del comitato di controllo, Prof. Matteo Carbonelli, ha
incontrato il neo ambasciatore libico in Italia, S.E. Ahmed Safar, insediatosi il 14 maggio
scorso.
La cordialità dell’incontro è stata accompagnata da un’ampia condivisione sui temi economici
e sulla comune volontà di incrementare le relazioni tra i due Paesi.
S.E Safar ha sottolineato la posizione primaria delle relazioni commerciali con l’Italia e la
disponibilità a favorire ulteriormente la creazione di opportunità per le imprese interessate al
mercato libico.
Particolare attenzione è stata posta sulla strategicità del ruolo delle piccole e medie imprese
italiane per il trasferimento di conoscenze tecniche, la formazione professionale in specifici
settori (petrolifero, ambientale e meccanico) e la realizzazione di nuove realtà produttive.
L’ambasciatore ha trattato con particolare conoscenza e competenza i temi comuni ai due
Paesi, sottolineando la necessità di una maggiore celerità nelle procedure
burocratiche, nell’ottica di favorire l’interscambio.
Il presidente Damiano, rimarcato il nuovo corso della Libia e la forte propositività
dell’Ambasciatore, ha sottolineato la massima disponibilità della Camera, testimoniata da
oltre 15 anni di intensa attività promozionale e di assistenza alle imprese; la mission di questo
periodo è pervasa da un forte intendimento affinché le iniziative imprenditoriali possano avere
anche la funzione di sostenere la Libia in questo suo delicato momento storico.
La collaborazione, oltre che nei settori economici tradizionali, sarà incrementata anche in altri
ambiti (cultura, sanità, istruzione) che ovviamente comporteranno sensibili ricadute anche a
livello economico.
“Il processo in corso in Libia è sì complesso, ma l’azione del nostro Paese – ha dichiarato il
presidente Damiano – dovrebbe connotarsi per una presenza più attiva e più propositiva,
considerato l’alto peso specifico e i ruoli che i due Paesi possono giocare nello scenario
mediterraneo”.
Di ieri per contro la notizia che il ministero degli esteri francese ha comunicato la chiusura temporanea della sua ambasciata in Libia e la contemporanea evacuazione dei cittadini francesi.
Sarebbe bello poter raccogliere qualche testimonianza diretta di imprese italiane sul territorio.
Sarebbe rete virtuosa ed utile alle imprese.
Olimpia